Indietro Monte Vidon Corrado e Montappone, eccellenze d'arte e artigianato

Monte Vidon Corrado e Montappone, eccellenze d'arte e artigianato

I luoghi che hanno ispirato l'artista Osvaldo Licini

Abbarbicato su uno sperone panoramico, tra le valli del Tenna e del Chienti in provincia di Fermo spiccano le rosseggianti mura in cotto del borgo medievale di Monte Vidon Corrado, che si stagliano sul verde smeraldo dei boschi tutt’intorno. Tra le viuzze ricche di fiori del delizioso centro storico, v’imbatterete nella facciata della parrocchiale di S. Vito, con all’interno le tele settecentesche del Monti, un crocefisso di scuola del Guercino e la cappellina accuratamente stuccata.

Passeggiando tra vicoli e scalette raggiungerete la piazzetta del Comune, su cui s’affaccia la Casa-museo del grande artista del ‘900 Osvaldo Licini, sede dal 25 luglio all’8 dicembre 2020 dell’imperdibile mostra ‘La regione delle madri: i paesaggi di Osvaldo Licini’ (per info e prenotazioni: 0734.759348 int. 6 – 334.9276790). Tra un’opera e l’altra, affacciandovi dalle finestre scorgerete il suggestivo panorama che tanto lo ispirò, mentre, nel Centro studi a lui dedicato ne ripercorrerete vita tra disegni, scritti e poesie.

Da lì, in un baleno sarete a Montappone, cuore del distretto di produzione di cappelli più grande d’Europa, terra dove l’ingegno non è mai mancato. Al Museo del Cappello (per info e prenotazioni 0734 760134) scoprirete attraverso fotografie, utensili, intrecci e antichi macchinari come nasce un cappello di paglia, compagno di lavoro quotidiano dei nostri padri e dei nostri nonni, prima di gustare un piatto di maccheroncini lungo le mura castellane di Campofilone.

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Livello di difficoltà: media
Target: Marchio di Qualità
Stagionalità: Estate

Le tappe dell'itinerario

  • Monte Vidon Corrado
    0734.759348
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Monte Vidon Corrado
    Il nome di Monte Vidon Corrado deriva da Corrado, figlio di Fallerone I, Signore di Falerone, che è da ricordare insieme al fratello Guidone, perché passarono alla storia per aver dato i loro nomi a due castelli del Fermano, legando la propria famiglia alla storia di Monte Vidon Corrado e Monte Vidon Combatte, ambedue in provincia di Fermo.

    Monte Vidon Corrado è sorto in epoca medievale, sull’asse di comunicazione tra la valle dei fiumi Tenna e Chienti. Il centro è raccolto e presenta abitazioni civili con decorazioni in cotto del XV secolo e avanzi di fortificazioni dei secoli XIV-XV. Gli edifici religiosi, come la Chiesa di San Vito, che custodisce alcune tele del '700 attribuite a Ricci e Foschi, sono addossati alle mura verso nord, mentre quelli civili lo sono verso sud. Diversi e pregievoli sono i palazzetti gentilizi, tra cui una casa del 1400.


    Monte Vidon Corrado è la città natale di Osvaldo Licini (1894-1958), artista e pittore.

    Tra le attività economiche più tradizionali, rinomata è lavorazione della paglia, del giunco e del truciolo, finalizzata alla realizzazione di borse e cappelli.

    Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.



  • Centro studi Osvaldo Licini
    +39 0734759348
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Centro studi Osvaldo Licini
    Il Centro Studi Osvaldo Licini, fondato nel 1986, è dedicato al grande maestro protagonista dell’arte del XX secolo, nato ad Ascoli Piceno nel 1894 e morto a Monte Vidon Corrado nel 1958. Vicino all’opera di Paul Klee, la sua pittura affascina con sottile poesia, la stessa che troviamo nella sua nota “icona angelicata”, l’Amalasunta. È possibile visitare una raccolta di sue opere su carta: si tratta di fogli, moduli prestampati o dattiloscritti dove Licini raffigurò le sue Amalasunte, perdutamente inabissate fra un seno e l’altro come ogni donna, angeli ribelli, alcune nature morte, marine, paesaggi collinari, vedute di paesi, immagini talvolta mescolate quasi in modo alchemico a testi poetici. La raccolta comprende opere schizzate dal maestro che possono aiutare a comprendere l’universo liciniano e ad approfondire la genesi dei suoi dipinti.

    Per info e orari visitate il sito del Centro Studi
  • Montappone
    0734.760426
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Montappone
    Montappone fu un castello feudale a partire dall'anno 1000; nel 1291 venne assegnato ad un ramo della famiglia dei Brunforte con il titolo di Marchesato.

    Questo borgo dal nucelo medievale è noto per la produzione di cappelli di paglia classici e artigianali. Già nel lontano Settecento i mezzadri si raccoglievano nelle stalle per filare, tessere, intrecciare cesti, cappelli e scope di saggina, utilizzando la paglia. Ora vengono realizzate anche borsette in truciolo, giunco e articoli in vimini o in midollino.
    Al cappello è dedicato un Museo: tutte le fasi della lavorazione della paglia sono illustrate lungo il percorso museale, dalla raccolta alla selezione, dall'intrecciatura alla cucitura, fino alla decorazione e vendita del cappello. All’interno del museo si trova anche una sezione speciale "Marche, tanto di cappello" un originale progetto che vede alcune tra le eccellenze delle Marche reinterpretare il cappello, dando vita a delle produzioni spettacolari: vetro, carta, pelle, ceramica, pietra, cibo, musica, legno, metallo e tessuto sono le materie prime rielaborate dalle sapienti mani dei maestri artigiani e dalla creatività dei designer.

    Da visitare nel centro storico sono: la Chiesa Oratorio del SS. Sacramento, con portale trecentesco in cotto sovrastato dallo stemma della confraternita e un affresco "Madonna col Bambino" del Pagani; la Chiesa di Santa Maria in Castello, il cui altare è impreziosito da un'altra "Madonna con Bambino" del Pomarancio e la Chiesa Parrocchiale di S. Maria e S. Giorgio, nata sui resti della romanica Madonna di Villa. 

    L'evento più importante di Montappone è la festa "Il cappello di Paglia", che si tiene a fine luglio. L'antica tradizione della lavorazione della paglia di grano rivive per le vie del borgo antico. Per tre giorni il centro storico è animato da numerosi artigiani che mostrano ai visitatori come nasce un cappello, dalla mietitura all'intreccio, fino alla cucitura. 
    Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.
  • Il cappello di Paglia
    Montappone, piccolo centro dal nucleo medievale, è noto per la produzione del cappello. Il Museo del Cappello ripropone ed illustra tutte le fasi della lavorazione della paglia fino alla pressa, che dà forma al cappello, attraverso l’utilizzo di proiezioni, fotografie, pannelli e macchinari d’epoca perfettamente funzionanti e posti lungo tutto il percorso della collezione.L'importanza di questo antico mestiere è testimoniato anche nell'evento "Il cappello di Paglia", organizzato dallo stesso comune, che si svolge a luglio. Per tre giorni, il centro storico della “capitale del cappello” sarà animato da oltre duecento protagonisti che mostreranno ai visitatori come nasce un cappello di paglia, dalla mietitura, all'intreccio fino alla cucitura. Non una rievocazione, piuttosto una riproposizione delle attività che hanno fatto di Montappone il “centro internazionale del cappello”.La cittadina sorge su una collina e deve il suo benessere economico allo sconosciuto creatore o importatore della lavorazione dei cappelli di paglia. Già nel lontano Settecento, i mezzadri si raccoglievano nelle stalle per filare, tessere, intrecciare cesti, cappelli e scope di saggina, utilizzando la paglia. Con il passare sei secoli, il paese ha saputo affinare le tecniche di fabbricazione fino a creare una vera e propria industria del settore. A montappone si producono anche borsette in truciolo, giunco e altri materiali; nota è anche l'arte della ceramica.


  • Museo del Cappello
    +39 0734760134
    La tappa prevede le seguenti destinazioni: Museo del Cappello
    La tradizione di intrecciare la paglia, nata nel XVIII secolo come attività alternativa e di recupero del materiale di scarto delle produzioni agricole ha, in Montappone, uno dei centri principali. Tutte le fasi della lavorazione della paglia sono illustrate lungo il percorso museale: dalla raccolta alla selezione, dall'intrecciatura alla cucitura, fino alla decorazione e vendita del cappello.

    Il nuovo museo, recentemente inaugurato nella nuova sede, presenta il "cappello" come sinonimo non solo di economia, ma anche di arte, creatività, manifattura. Fin dal 1991, anno della costituzione del primo museo, l'obiettivo è stato quello di voler custodire la memoria del "cappello" per la comunità di Montappone. Negli anni il Museo ha subito diversi spostamenti e riallestimenti fino a tornare nella vecchia sede in cui era nato, in Piazza Roma, presso gli spazi del vecchio Comune, ora destinati ad ospitare il Museo.